Competenze tecniche in materia di qualità dell’aria
La nostra esperienza tecnica tiene conto dei vostri vincoli aziendali, operativi, e di budget e si basa sui seguenti principi:
Valutazione del rischio di esposizione ad agenti chimici (COV, formaldeide, stirene, polveri, ecc.):
Per i produttori che utilizzano resina poliestere, il monitoraggio e il controllo dell’esposizione allo stirene è soggetto a una maggiore vigilanza dopo la pubblicazione del Regolamento Europeo 491/2015, varato il 23 marzo 2015, che stabilisce un valore limite vincolante di esposizione professionale per lo stirene, abbassando il valore limite di esposizione professionale (VLEP) e introducendo un valore limite per esposizioni brevi (TLV-STEL). Lo stirene è particolarmente monitorato a causa della classificazione CMR 2B, ma anche a causa degli effetti neurotossici (per esempio la riduzione della capacità uditiva).
Nel settore delle materie plastiche viene monitorato l’inquinamento da materie plastiche utilizzate a freddo e in particolare l’inquinamento da formaldeide, classificata CMR 1B, e da fenolo, presente nella produzione di fenoplastiche.
L’inquinamento causato dalle materie plastiche durante la lavorazione a caldo (tra cui quelle classificate CMR, quali formaldeide, acido acetico, acrilonitrile, alcuni composti bromurati e clorurati; quelle irritanti quali aldeidi, fenoli e ozono; gli allergeni quali isocianati e anidride ftalica).
Qualsiasi processo che preveda l’uso di solventi (acetone, alcol, DMF, ecc.) o detergenti decapanti per la pulizia e la preparazione degli stampi. Anche la pulizia degli utensili comporta un’esposizione (in particolare l’uso di acetone) e rappresenta anch’esso una fonte di rischio.
In modo meno specifico, nelle officine si riscontra spesso la presenza di polveri sottili nell’aria, legate ai processi di lavorazione e levigatura di parti in plastica, emesse durante i vari processi, che possono rappresentare una fonte di rischio di esposizione inalatoria.
Monitoraggio e controllo delle emissioni inquinanti (Direttiva 99/13/CE dell’11 marzo 1999):
Il rilascio di Composti Organici Volatili (COV) nell’atmosfera è regolamentato dal decreto legislativo del 30 maggio 2018 n°81, in base alla classificazione AUA e AIA dell’impresa.
L’aumento della ventilazione delle officine per soddisfare le nuove normative sull’esposizione professionale porta spesso alla canalizzazione delle emissioni di Composti Organici Volatili e al superamento dei limiti normativi sulle loro emissioni nell’ambiente. I nostri consulenti esperti accompagnano gli industriali sia nella misurazione sia nella scelta e l’implementazione della soluzione tecnica di trattamento dell’aria più idonea (ossidazione termica, RTO, carbone attivo, lavaggio chimico-fisico, ecc.).
L’elaborazione di un piano di gestione dei solventi (PGS) è un passo fondamentale per qualificare e quantificare le emissioni di Composti Organici Volatili (COV) nell’aria.
Modifiche del processo di fabbricazione e/o degli impianti di produzione:
Una soluzione per il controllo delle emissioni può essere rappresentata dall’introduzione di nuovi materiali o nuove formulazioni con emissioni ridotte.
Oltre o in alternativa alla sostituzione delle materie prime, è possibile aggiornare il processo di fabbricazione: stampo chiuso, iniezione, infusione, ecc.
È inoltre possibile intervenire sul layout dei laboratori: isolamento di alcuni processi, aspirazione alla fonte, messa sottovuoto/produzione in sovrapressione per alcune aree, concentrazione dei processi più emissivi e canalizzazione delle emissioni verso sistemi di trattamento condivisi.
Possiamo accompagnarvi nella ricerca delle migliori soluzioni e nella valutazione dell’impatto reale sull’esposizione alle sostanze chimiche e sulle emissioni industriali.
Su queste problematiche, quando l’industriale lo desidera, siamo soliti collaborare con gli enti di controllo come l’ispettorato del lavoro, la medicina del lavoro, le prefetture, l’ARPA, l’INAIL.
Assistenza tecnica per la definizione e il dimensionamento di sistemi di ventilazione adatti alla cattura di Composti Organici Volatili e di polveri:
- Studio del contesto normativo, analisi dei rapporti di valutazione del valore limite di esposizione professionale (VLEP), visita strumentale della fabbrica e degli impianti. Il Codice del Lavoro copre il rischio chimico nel suo insieme. Le regole generali per la prevenzione dei rischi associati agli agenti chimici pericolosi sono contenute nel Titolo IX, Capo I, del D. Lgs. 81/2008. Gli esperti di ISPIRA effettuano un’analisi critica dei rapporti di valutazione del valore limite di esposizione professionale (VLEP), e una visita strumentale della fabbrica (mappatura dei composti organici volatili) per individuare i processi e le aree a rischio di esposizione per gli operatori, proponendo soluzioni tecniche adatte alle problematiche dell’industriale.
- Redazione delle specifiche funzionali per gli impianti di ventilazione e di trattamento dell’aria. Obiettivo dello studio è la riduzione delle esposizioni agli agenti chimici pericolosi tramite la qualificazione e il dimensionamento preliminare degli impianti di ventilazione industriale e di trattamento delle emissioni atmosferiche.
Studio comparativo di soluzioni tecniche per la misurazione e il trattamento dell’aria:
- Analisi dei vantaggi e degli svantaggi dei diversi sistemi, valutazione dei costi di installazione e manutenzione
- Studio tecnico-economico
- Preparazione del dossier di consultazione delle imprese e dei documenti di gara per l’attuazione delle soluzioni in materia di misurazione, rilevamento, ventilazione e trattamento di gas e polveri
- Analisi delle offerte e accompagnamento per la selezione dei fornitori
- Supervisione del sito e audit tecnico per la consegna degli impianti.